Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Quarzo Calibro:  6S21 Complicazioni:  data, cronografo
Diametro cassa:  46,00mm Spessore cassa:  12,00mm Diametro vetro:  39,00mm Larghezza tra anse:  22mm
Da ansa ad ansa:  53,50mm Impermeabile:  100m Peso:  79g Acquistato da:  Ebay

 

21/02/18

La maledizione dell'asta ha colpito ancora. Ma sono riuscito comunque a rimanere nel campo che mi ero prefissato degli hommage. A pochi giorni dall'acquisto dello Speed Timer non ho saputo resistere al prezzo ridotto di quest'altro Gigandet: il Red Baron IV. Quella del Red Baron è una serie arrivata ormai alla quarta generazione che comprende orologi con tipologia aeronautica. La prima era un omaggio ai classici B-Uhr sia di tipo A che B, la seconda e la terza erano interpretazioni più moderne del concetto. Mentre le prime tre generazioni erano dei modelli solo tempo con movimento automatico, la quarta invece monta un movimento cronografico ovviamente, per mantenersi nella fascia bassa di prezzo, al quarzo.

Il Red Baron IV è un hommage non di un orologio particolare, ma di una tipologia in voga negli anni '30 e '40: l'Aviator Chronograph sviluppata da diversi produttori svizzeri. Le caratteristiche comuni a questa categoria erano: quadrante bicompax, scala esterna del telemetro e scala interna del tachimetro, talvolta su più cerchi o spiralata per rappresentare le velocità sotto i 60 kmh.

Non avevo nessun pezzo con il telemetro e questo è stato il motivo per cui mi sono convinto ad acquistare questo orologio. Ora il telemetro è una funzione (e non una complicazione) curiosa, ma abbastanza inutile, almeno per me. Serve a stabilire la distanza tra la propria posizione ed un punto in cui si è verificato un certo fenomeno ottico/sonoro giocando sulla differente velocità della luce e del suono. In pratica avviando il cronografo quando si vede un lampo e fermandolo quando si sente il tuono, si legge sulla scala in km la distanza relativa. Oppure può essere utilizzata per ricavare la distanza che ci separa da un cannone misurando il tempo tra la fiammata ed il rumore relativo percepito. Non so se mi capiterà mai di utilizzare questa funzione, ma averla in scuderia placa le mie paranoie da collezionista.

La confezione è identica a quella del cugino Speed Timer: scatola di latta cilindrica, imbottita di gommapiuma nera con foglietto con le istruzioni, scheda garanzia non compilata e la fattura inclusa dentro l'imballo esterno in cartone.

Le dimensioni, anche in questo caso, sono maggiori nel nuovo rispetto ai modelli d'epoca. Il quadrante ricoperto da un vetro minerale piatto  è anch'esso un classico bicompax (monta lo stesso movimento dello Speed Timer) con lo sfondo argento. Il lay-out è piuttosto complesso: All'esterno abbiamo la scala circolare del telemetro in nero tarata in km con suddivisioni ai 500m. Più all'interno troviamo sempre in nero la scala circolare dei minuti/secondi con suddivisioni al quinto. Ancora verso il centro abbiamo tre scale in blu: la prima è quella tachimetrica con numeri molto piccoli, mentre le altre due invece di rappresentare come nei modelli di ispirazione le velocità inferiori ai 60 orari sono rispettivamente l'inutile duplicazione della scala dei minuti e la scala delle ore da 13 a 24. A ore 3 c'è il sottoquadrante dei secondi continui mentre a ore 9 abbiamo il sottoquadrante dei minuti cronografici.

Tutte le lancette sono azzurrate e spiccano bene sullo sfondo. Quelle di ore e minuti sono in stile Breguet. Giustamente non è prevista nessuna luminescenza.

A ore 6 una stretta finestrella riporta la data in nero su bianco, anche qui poco leggibile specie se a due cifre.

Come testo a ore 12 troviamo il marchio, mentre a ore 6 abbiamo il nome della serie (Red Baron).

La lancetta dei secondi cronografici scorre fluida con passi di un quinto di secondo. L'attivazione dei pulsanti cronografici è piuttosto dura e il reset a 0 è quello lento tipico dei cronografi al quarzo.

La lunetta fissa argentea ha una tipica forma vintage.

La carrure è completamente lucida. Le anse non sono raccordate alla cassa. La corona a scatto a forma di cipolla rincara l'effetto vintage. I pulsanti cronografici hanno una forma rettangolare. Anche corona e pulsanti sono lucidi.

Il fondello a vite in acciaio inossidabile lucido riporta in leggera incisione l'ormai consueto marchio di fabbrica che compare su tutti gli orologi della casa: la caravella.

Il cinturino in pelle nera stampata coccodrillo è abbastanza morbido. La fibbia lucida riporta in leggera incisione il marchio Gigandet.

Dato il diametro della cassa XL richiede un polso medio grande, decisamente sconsigliato per un polso piccolo.

Conclusioni

La scelta di rimanere fedele ai modelli d'epoca con la scala circolare interna fa sì che la lettura del tachimetro sia praticamente impossibile, però è proprio quella, assieme alle lancette Breguet, che gli da quell'aria deliziosamente retro. Comunque, per chi predilige la funzionalità ad ogni costo c'è una versione del Red Baron IV con differenti lancette e indici ore tutti luminescenti che ha le due scale del tachimetro e del telemetro verso l'esterno del quadrante per favorire la leggibilità, rinunciando, secondo me, a quella tipica atmosfera vintage.

Lo sfondo argento opaco risulta un po' sottotono, sarebbe stato perfetto con uno sfondo bianco lucido. Comunque considerando il suo prezzo è un prodotto onesto.

Pro e Contro PRO

Materiali e finitura buoni
Movimento cronografico Miyota preciso e affidabile al quarzo
Buona leggibilità ore e minuti
Piacevole aspetto vintage
Funzione telemetro

CONTRO

Scala tachimetrica poco leggibile