Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Automatico Calibro:   R44 Complicazioni:  riserva di carica, piccoli secondi
Diametro cassa:  42mm Spessore cassa:  15,50mm Diametro vetro:  35,50mm Larghezza tra anse:  22mm
Da ansa ad ansa:  51mm Impermeabile:  50m Peso:  87g Acquistato da:  Ebay

 

23/2/15

Finora, all’inizio della mia collezione di PMW avevo percorso sentieri battuti: Orient Orange Ray e Bambino, Seiko SKX009 e Black Monster e Citizen Nighthawk e NY0040. Ora però ho deciso di avventurarmi in aree un po’ più inesplorate con estetiche diverse dalle classiche giapponesi.

Scartati per ovvie ragioni (PMW) gli svizzeri e i tedeschi non mi rimanevano che i cinesi. Questi infatti sono in grado di offrire una grande varietà di soluzioni estetiche perlopiù ispirate ai modelli europei, abbinate a movimenti con elevato rapporto prestazioni/prezzo. Dopo due Kienzle con Sea-Gull ST25xx veramente eccezionali, un Yves Camani con Shanghai 2L27 dall’aspetto non proprio elegante ed un Parnis 44mm Pilot con il Sea-gull ST3600 con qualche problema di finitura, tutti però con un rapporto prestazioni/prezzo elevato, ho preso questo Thomas Earnshaw ad un’asta pagandolo 30€ meno del prezzo più basso disponibile in rete (Amazon).

Prima di acquistarlo ho cercato delle informazioni sul produttore, ovviamente cinese. Si tratta della Solar Time Ltd, società basata ad Hong Kong che produce (assembla?) orologi con diversi marchi propri (oltre a Thomas Earnshaw, Avi-8, Swiss Eagle, Ballast tutti di ispirazione britannica ed altri) ed una linea appositamente progettata per la Cross (penne). Fondata probabilmente nel 2007 monta nei suoi prodotti movimenti perlopiù di Sea-Gull e Shanghai e ha una struttura distributiva in Europa e negli USA. Non so se questa struttura sia in grado di garantire un’adeguata assistenza, ma… speriamo di non averne bisogno.

Questa piccola società, a differenza dei colossi storici cinesi (Sea-Gull, Shanghai, Bejing, ecc. che privilegiano ancora il mercato interno) ha evidentemente deciso di rivolgersi al mercato internazionale creando dei marchi che suonano più familiari ad un pubblico occidentale. Thomas Earnshaw (1749 − 1829) fu un orologiaio inglese inventore del moderno cronometro marino che permise ai grandi esploratori inglesi dell’epoca di scoprire tutte le terre rimaste ancora sconosciute. Il capitano Matthew Flinders, che da il nome a questa serie, con la sua nave HMS Investigator, su cui era montato un cronometro marino Earnshaw, fu il primo all’inizio dell’ottocento a circumnavigare l’Australia. Naturalmente non c’è nessun legame reale tra l’antico orologiaio inglese e questa fabbrichetta dagli occhi a mandorla, ma trovo simpatico lo stesso che il marketing cinese sia andato a ripescare questo altrimenti poco conosciuto artigiano britannico per promuovere la vendita dei propri prodotti sul mercato occidentale.

Tornando all’orologio, appena l’ho visto, in fotografia, mi è piaciuto subito: la cassa tutta placcata in oro rosa con un aspetto piuttosto classico nonostante lo spessore, la semplicità raffinata del quadrante, ma soprattutto la riserva di carica me ne hanno fatto innamorare. Apprezzo molto in un automatico l’indicatore della riserva di carica. In un manuale, se lo uso, la carica avviene una volta al giorno di solito al mattino e quindi non ci sono sorprese; in un automatico, specie se portato nello stesso giorno a rotazione assieme ad altri orologi, è più difficile capire se la carica è sufficiente o meno.

Ora che è arrivato posso farne una recensione motivata.

La confezione, come al solito, è molto più raffinata di quelle dei giapponesi della stessa fascia di prestazioni (non di prezzo però). Una bella scatola in legno rivestita di finta pelle marrone scuro, contenuta entro una controscatola di cartone e con all’interno un rivestimento in finta pelle color crema. Oltre all’orologio, con etichette, c’è un libriccino di istruzioni per tutte le varianti del marchio, piuttosto corposo (oltre 300 pagine) in inglese, tedesco, italiano, francese, spagnolo oltre ad un’ultima lingua che la mia ignoranza non ha permesso di capire se si trattasse di cinese o giapponese.

Le dimensioni sono piuttosto importanti, specie lo spessore, per un orologio da portare sotto giacca e camicia, ma accettabili. Il vetro minerale leggermente bombato, racchiuso da una lunetta ben proporzionata, copre un ampio quadrante di un colore rosa pallido trattato a guilloché nella parte centrale. Gli indici a piramide sono in oro rosa sostituiti dalle cifre arabe 3 e 9 dello stesso colore nelle rispettive posizioni. A ore 12 in alto c’è il bel logo con le due E maiuscole speculari e subito sotto la scritta EARNSHAW. Sotto ancora, su un piano rientrato, il sottoquadrante della riserva di carica. Purtroppo l'indicatore della riserva non è molto preciso: l'orologio infatti si ferma quando viene ancora indicato quasi un quinto della riserva. Peccato, ma sapendolo... A ore 6 troviamo l’open heart, sempre più diffuso sugli orologi cinesi, che esibisce una Flying Wheel tipo Sea-Gull sormontata dalla lancetta dei secondi poco visibile, ma comunque inutile in quanto si capisce che l’orologio è in movimento dalla Flying Wheel. Tutte le lancette sono color oro rosa; quelle di ore e minuti di forma alpha non sono ben leggibili in tutte le condizioni in quanto il loro colore si avvicina a quello dello sfondo. Nel complesso un bel quadrante con i componenti che cambiano colore e intensità al variare dell’incidenza della luce. Unica nota stonata la barretta orizzontale sull’open heart; con tutto quel rosa di varie gradazioni, questo argento stona un pochino. Inoltre sul rehaut, in corrispondenza degli indici delle ore ci sono dei piccoli rettangoli di un color bianco. Dopo una prolungata, molto prolungata, esposizione alla luce, ho scoperto che emettono una pallida luminescenza, decisamente superflua.

Lunetta, carrure, anse e corona sono in oro rosa lucido mentre l’esterno del fondello è in acciaio inossidabile. La corona è logata con spallette appena accennate. La parte centrale vetrata del fondello permette di vedere il movimento decorato con Côtes de Genève e colimaçon e viti azzurrate. Il movimento dovrebbe essere un R44 il cui produttore non sono riuscito ad identificare, anche se somiglia molto ad uno Shanghai 2Lxx. Prevede la ricarica manuale, particolare che con tanti automatici in rotazione comincio veramente ad apprezzare, ma non il fermo macchina che qui del resto sarebbe del tutto inutile.

Il cinturino marrone semilucido stampato cocco, discretamente lungo, ben imbottito, tranne giustamente nella sezione fori, termina con una fibbia in oro rosa logata dalla forma molto personale che richiama il logo e dimostra quanto siano stati curati anche i dettagli. Ma la forma particolare, una E maiuscola, se è bella da vedere è un po’ scomoda da aprire.

 
 

11/6/15

Finora era uno dei pochi orologi cui non avevo mai cambiato il cinturino. Non poteva essere e così ho deciso di appioppargli questo cinturino marrone rossiccio. Il cinturino originale è di buona qualità, ma non mi entusiasmava troppo il colore marrone scuro. Oltretutto questo è anche lucido e non stona affatto.

Conclusioni

Per chi riesce a superare la dipendenza psicologica dai soliti noti è un prodotto molto interessante. Ben finito, ha un aspetto elegante, ma diverso dai cliché tradizionali. Il movimento è accurato e il prezzo con cui questo si trova su Internet (circa 40$) fa supporre che si tratti di un articolo di una certa qualità. Non mi entusiasma il cinturino, specie per il colore, ma a quello è facile porre rimedio.

 

Pro e contro

PRO
Bel quadrante originale
Riserva di carica
Finitura generale elevata (vedi fibbia del cinturino)
Dopo averlo fatto regolare dal mio orologiaio sgarra di 2-3 secondi al giorno.

CONTRO
Open Heart stilisticamente non coerente
Indicatore riserva di carica impreciso.