La "mia" prima Rover


820 Sterling 1989


Ho vissuto assieme a questa Rover per sette anni per cui ho imparato ad apprezzarne tutti i moltissimi aspetti positivi e a perdonare i pochissimi negativi. Ma per esprimere le sensazioni che questa macchina forniva preferisco lasciare la parola al proprietario effettivo: mio padre.

"Una macchina eccezionale che riusciva a coniugare affidabilità e prestazioni abbinate ad una particolare cura per le finiture, difficilmente riscontrabile in altre macchine anche di categoria superiore. Un esempio: la carrozzeria era in color bronzo metallizzato e gli interni erano intonati con l'esterno. I sedili in pelle, i fianchetti delle portiere, i rivestimenti dei montanti e del tetto e la plancia erano tutti armonizzati sulla base di un beige medio, ma a differenza di modelli di marche più famose e costose (vedi per esempio la BWM 750) anche tutti gli altri accessori erano intonati alla tinta. Le cinture richiamavano il colore della tappezzeria e il volante era rivestito di una indimenticabile pelle morbidissima che riprendeva il colore della plancia. Tutto questo salendo a bordo dava  una sensazione di calda luminosità accentuata dal tettuccio apribile in cristallo, tanto lontana dal cupo grigiore degli interni tedeschi spesso copiati dagli epigoni di casa nostra. I colori e i materiali - pelle e legno - contribuivano a creare quell'atmosfera che solo le macchine inglesi, razza purtroppo ormai in estinzione, sono in grado di offrire. Se proprio un appunto bisogna trovarlo è sulla linea ed in particolare sulla mascherina anteriore piuttosto anonima che soffriva un po' troppo la parentela giapponese (Honda). Problema risolto poi con la serie successiva recuperando finalmente la calandra classica.

Meccanicamente il motore 4 cilindri 2 litri 16 valvole si distingueva per una potenza più che sufficiente (140 CV) e per una buona dose di elasticità anche se non paragonabile naturalmente alla fluidità dei 6 cilindri in linea tedeschi. Il comfort acustico era più che accettabile ed il tutto permetteva di affrontare lunghi viaggi senza problema. Ma quello che mi ha colpito particolarmente di questa vettura è stata l'insospettata affidabilità. Prima di cederla dopo 7 anni  e 260.000 chilometri di onorato servizio ho rifatto i freni (solo le pasticche) per la prima volta a 240.000 chilometri, non ho mai toccato gli ammortizzatori, ho cambiato la marmitta una volta ed ho avuto dei problemi solo con l'alternatore, cambiato due volte. Per tanti anni ho acquistato automobili per utilizzarle come strumento di trasporto e di lavoro, ma questa indimenticabile vettura mi ha fatto comprendere come sia possibile trasformare in piacere una lunga marcia di trasferimento o il classico trantran casa-ufficio."